La Sala delle Armi del Castello di San Pietro. Armi in grado di raccontare storie di uomini, e non solo vicende di guerra, ma di vita corrente, un secolo dopo l'altro

Sala delle Armi

L'Armeria che Racconta

La Sala delle Armi del Castello di San Pietro è una vera e propria Armeria-Museo. Qui trovate armi in grado di raccontare storie di uomini, e non solo vicende di guerra, ma anche di vita corrente, un secolo dopo l’altro.
La ricca collezione trova spazio nelle sale del pian terreno che si affacciano sul cortile dedicate, da sempre, ad ospitare il Corpo di Guardia, il gruppo di militari incaricati della sorveglianza del maniero e della nobile famiglia che qui viveva. La collezione, caratterizzata da una notevole varietà sia cronologica che tipologica di armi e complementi legati all’arte della guerra, mira ad offrire al visitatore una traccia dell’evoluzione dell’armamento nei secoli.
La prima sezione dell’Armeria è dedicata alle armi da fuoco con l’esposizione di numerosissime pistole, fucili, cannoni e bombarde, tra le quali spiccano pezzi rari di elegante e pregiata fattura come la minuscola pistola da palmo tipica dei bari, che inserita nel panciotto era scambiata per un orologio da taschino, il focone da posta, prototipo del primo fucile della storia, la coppia di pistole da duello ancora completa di accessori e custodia originale, le pepperbox, pistole tanto piccole e maneggevoli quanto letali e devastanti e il trombino, fucile a pallettoni dalla canna svasata usato dai banditi per le frequenti scorribande ai danni dei viaggiatori.
La seconda sezione dell’Armeria accoglie, invece, le armi bianche con un’impressionante allestimento che fodera le pareti di alabarde, spiedi, picche, lance, spade, fioretti, stiletti, daghe e pugnali. Qui troviamo sorprendenti pezzi che ci raccontano di paesi anche molto lontani, come le katane giapponesi, i tulvar e katar indiani, le jambye yemenite, i khukri nepalesi, i kriss malesi, oltreché sciabole da ufficiali di splendida fattura e possenti claymore scozzesi dalle bellissime else. Per concludere, una parte dell’Armeria è dedicata alle Guerre in Abissinia; tra le armi in esposizione spicca la lama ancora lucida di una larga spada diritta, probabilmente di un fitawrari, un grande comandante, che vicino all'impugnatura porta cesellato in modo finissimo il profilo inconfondibile di Menelik II, uno dei più grandi “Negus Neghesti” che l'Etiopia abbia mai avuto, sovrano dal 1889 al 1913.

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